2 minuti di letturaCani solari
Il sogno di tutti i bimbi, si sa, è avere un cane. Certo, esistono molte razze e a volte le richieste dei ragazzini sono impossibili da esaudire per un genitore.
A questi capricci non sfugge nemmeno il Sole il quale, per far capire che il sistema solare lo comanda lui, di cane ne ha più di uno.
I cani del Sole vengono chiamati così perché sembrano essere dei guardiani della nostra stella ma il nome propriamente scientifico di ogni cane è parelio. Siccome finora abbiamo solo parlato di questi cani adesso è proprio giunta l’ora di vederli.
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Fonte: Peter Rosen |
Prima di essere seri e spiegare di cosa si tratti dobbiamo assolutamente dire una cosa: spettacolo!
Cominciamo con il dire subito chi sono i colpevoli: sono i cristalli di ghiaccio presenti nell’atmosfera. Questi cristalli sono piatti e di forma praticamente esagonale e, a causa della gravità, cadono verso il terreno. Questo vuol dire che quando il Sole è basso all’orizzonte noi che osserviamo guardiamo il Sole attraverso tutti questi cristalli visti di taglio (tendono a cadere di piatto, come una foglia). E cosa accade? Accade il fenomeno della rifrazione per cui in pratica i raggi di luce provenienti dal Sole entrano nei cristalli di ghiaccio e a causa della differenti caratteristiche tra aria e ghiaccio (in gergo: a causa del differente indice di rifrazione il quale è un numero che descrive come i raggi cambiano direzione) la luce cambia direzione.
Fonte: http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu |
Come riportato nella figura, eseguendo tutti i calcoli con tutti i numeri giusti, si trova che mediamente l’angolo di rifrazione è di circa 22°. Ho detto mediamente perché la luce è formata da differenti lunghezze d’onda e quindi si va da una deviazione di 21.54° per la luce blu e 22.37° per la luce rossa.